Consumismo ecologico

Ecologia e consumo non sono compatibili. L’illusione che nuovi prodotti possano risolvere i problemi ambientali distoglie l’attenzione dalle azioni necessarie.

Ci rendiamo conto dei problemi ambientali che l’industrializzazione ha creato e siamo cresciuti con l’idea che i singoli cittadini debbano essere responsabili verso l’ambiente. È un dovere civico riciclare con cura e sostituire l’auto con un modello elettrico. Ma siamo sicuri che abbia un impatto ambientale rilevante? Non è che ci prendono per fessi facendo leva sull’ecologismo per venderci robaccia superflua ed accettare lo status quo? Non è che l’industria stia evitando di prendersi la responsabilità del degrado ambientale del nostro pianeta?

L’acquisto di prodotti eco-compatibili permette comunque di vivere con i valori materialisti.
—Sabrina Helm, Professoressa della University Of Arizona

I prodotti ecologici non cambiano le nostre abitudini di consumo, solo rimpiazzano altri prodotti. Spesso vengono pubblicizzati in maniera fuorviante, dando l’idea di essere soluzioni tecnologiche miracolose quando in realtà i loro benefici sono marginali.

Per verificarlo, facciamo una breve analisi dell’impatto ecologico delle auto elettriche: saranno loro a risolvere la questione del cambiamento climatico?

Salvare il pianeta cambiando automobile?

Possiamo comparare auto a diversa propulsione (benzina, elettrica, gas o diesel) su una moltitudine di fattori ambientali. Tra i più rilevanti ci sono l’emissione di gas serra, l’utilizzo di terreno, l’inquinamento atmosferico, del terreno e delle acque, l’utilizzo di acqua dolce e risorse scarse, l’impatto sul deterioramento dello strato di ozono.

Questi dati potrebbero essere presentati in maniera scorretta da chi cerca di vendere un’auto, per cui dobbiamo fare attenzione alla fonte delle informazioni. Qui sfruttiamo Carculator, uno strumento messo appunto da un ente di ricerca svizzero, l’Istituto Paul Scherrer. Giochiamoci un poco: è un passatempo molto meno costoso di guardare la televisione!

Cominciamo con i dati sul cambiamento climatico dovuto all’emissione di gas serra. È vero che un’auto elettrica risolve il problema? Ecco il grafico delle emissioni per km di vari tipi di auto, comparabili in tutto tranne che nel sistema di propulsione. Include le emissioni dovute alla produzione, all’uso per 200’000 km ed allo smaltimento dell’auto.

Emissioni totali di veicoli con diverso sistema di propulsione

Ecco il risultato: un veicolo elettrico produce il 15% in meno di emissioni rispetto ad uno a benzina. Poco rispetto alle nostre ambizioni di salvare il mondo.

Come accennato, quei dati riguardano l’intera vita del veicolo, usato per 200’000 km. Questo grafico mostra le emissioni man mano che facciamo chilometri con l’automobile.

Emissioni cumulative di veicoli con diverso sistema di propulsione

Le emissioni totali di un veicolo elettrico (arancione chiaro) appena uscito dalla concessionaria sono del 25% più alte rispetto ad uno simile a benzina (blu), diesel o gas. Siccome parte dell’energia con cui si ricarica il veicolo sarà prodotta da energie rinnovabili, le emissioni durante l’uso del veicolo saranno minori, ma non così fantastiche come pensavamo! Ci vogliono circa 60’000 km prima che un’auto a benzina emetta la stessa quantità di gas serra della nostra Tesla!

Delusi? Lo saremo ancora di più:

  • Un veicolo elettrico consuma risorse non rinnovabili quanto uno a benzina;
  • Un veicolo elettrico causa più smog di uno a benzina;
  • Un veicolo elettrico richiede strutture per la ricarica che consumano spazio nelle nostre già congestionate città.

La leggenda del veicolo elettrico come soluzione ai problemi ambientali è assurda e fuorviante. Vogliamo avere un impatto sull’ambiente e sulla qualità della vita nostra, dei nostri cari e della nostra comunità? Spostiamoci in bicicletta. Facciamo pressione per avere servizi di trasporto pubblico efficienti e per costruire piste ciclabili.

Se proprio vogliamo un’auto elettrica, dobbiamo almeno avere l’onestà di vederla per quella che è: una fregatura che stiamo rifilando a noi stessi. E no, non siamo autorizzati a gongolarci di essere stati bravi e buoni nell’acquistarla.

Una euristica utile

Se qualcuno vuole venderci qualcosa è probabile che ci darà informazioni distorte o incomplete. Cercare le informazioni da noi, analizzarle e comprenderle non è sempre facile (seppure sia divertente).

In mancanza di tempo ed energie possiamo applicare una semplice euristica:

Ogni volta che spendiamo un soldo per comprare qualcosa che diventerà un rifiuto stiamo inquinando.

La soluzione? Consumare meno! Crediamo che la cosa ci renderà infelici? Al contrario: la frugalità ci renderà finanziariamente indipendenti, liberi e sereni. È sostenuto da studi autorevoli, dall’esperienza personale e dalla saggezza dei più antichi.

[…] attingendo al magistero di uomini illustri, ti prescriverò anche questa norma: intercala pure alcuni giorni in cui, soddisfatto del cibo più esiguo e più semplice, di una veste grossolana e ruvida, tu possa dire: «È tutto qui ciò che faceva paura?»
— Seneca, Epistole 18,5

Oh, sento voci lamentose: “e non è possibile essere frugali, e a me piace guidare il mio SUV e io voglio guardare la televisione e bere il caffè nelle tazzine di plastica perché ci sta più caldo”… Davvero la felicità dipende da ciò? Forse quello di cui abbiamo bisogno è capire cosa conta davvero per noi ed essere coerenti a riguardo. Se non dovesse funzionare, siamo sempre liberi di tornare al vecchio consumismo: quello non scappa, possiamo stare tranquilli.

Foto di copertina by <a href="https://unsplash.com/@istlona?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Lona</a> on <a href="https://unsplash.com/?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>