Il costo dello status
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Quanto ci costa la nostra posizione sociale? Vale la pena mantenerla?

Tante nostre azioni sono influenzate dalla ricerca di status sociale nelle cerchie cui apparteniamo.

In questo contesto, con cerchia sociale intendo quell’insieme di persone con le quali ci confrontiamo. Questa definizione, forse poco ortodossa, ha delle implicazioni importanti:

  • Non è necessario che le altre persone della cerchia ci riconoscano come appartenenti ad essa. L’importante è che noi ci identifichiamo con la cerchia sociale;
  • Non è importante l’effettivo giudizio degli altri sul nostro status. È importante quello che noi pensiamo che gli altri pensino di noi;

L’unico attore di rilievo in questo contesto siamo noi stessi.

Analisi delle cerchie sociali

A seconda delle cerchie con le quali ci identifichiamo, avremo a che fare con delle misure di status diverse. Le valutazioni a riguardo sono spesso implicite e ci vengono trasmesse per imitazione.

Possiamo analizzare esplicitamente le cerchie sociali con le quali ci identifichiamo e chiarire come riteniamo che si misuri lo status all’interno di tale cerchia. Ognuno di noi avrà una esperienza diversa, quindi sarà un lavoro molto personale. Facciamo comunque un paio di esempi.

Lo studente modello

Quel che conta è la media dei voti. Posso confrontarla facilmente con gli altri studenti. Apprezzamenti e onorificenze sono un bonus.

Il sogno americano

Le cose che possediamo sono le principali misure di status. L’immagine tipica di colui che /ha successo/ include una bella villetta mono-familiare, un’auto nuova e grintosa, un lavoro prestigioso e ben pagato.

Quanto ci costa lo status?

Possiamo valutare i costi che stiamo sostenendo per mantenere o aumentare lo status in queste cerchie. Metterli nero su bianco ci farà capire se quello che otteniamo vale la spesa.

Prendiamo lo studente modello. Abbiamo detto che lo status deriva da bei voti ed approvazione dei professori. Il costo di ciò? Magari per ottenere voti molto alti si finisce per passare tutto il tempo libero sui libri, sacrificando esperienze extra-scolastiche. Ci si potrebbe inimicare i compagni e sacrificare amicizie. Si potrebbero adottare tecniche di studio a breve termine, orientate al voto e lacunose nella comprensione dei concetti. Si potrebbero sviluppare tratti di personalità servili, nocivi nella vita lavorativa. Potremmo vivere gli errori come una umiliazione invece che come l’opportunità di crescita che sono.
Tutto questo per avere un numero un pochino più alto su di un pezzo di carta?

Il sogno americano potrebbe portare a basare la nostra gioia sul consumo e sul continuo confronto con vicini e amici. Potrebbe portarci a fare scelte finanziarie sciagurate che pagheremmo con l’essere schiavi di un datore di lavoro per tutta la vita.
Tutto questo per mostrare quanto siamo in gamba ai vicini?

Cosa fare

Anzitutto possiamo scegliere consapevolmente le nostre cerchie. Se una di queste ci è nociva, sbarazziamocene. È vero che essa fa parte della vostra identità. L’identità, però, è una mappa di quello che crediamo di noi stessi e la mappa non è il territorio: possiamo aggiornarla quando serve.

Le regole sociali poi non sono tutte obbligatorie. Possiamo decidere di giocare secondo le nostre regole, specie quando non ci sono conseguenze nocive. Ad esempio, se proprio ci teniamo a seguire il sogno americano, potremmo imporci la regola di farlo acquistando solo oggetti usati, mai nuovi, perché oltre ad inseguire tale sogno siamo anche nella cerchia degli ecologisti. Conseguenza? Grandi risparmi, scelte finanziarie più oculate e comunque buon prestigio ed integrazione sociale, con l’aggiunta di una coscienza ambientale più pulita.

Conclusione

Il concetto di status è legato a doppio filo a quello di cerchia sociale ed identità. Scelte consapevoli in queste aree sono possibili ed hanno un impatto enorme su ogni aspetto della nostra vita. Sta solo a noi prendere in mano le redini e smettere di farci trascinare.