Come (non) scegliere il lavoro

Decisioni superficiali possono costarci care.
Specie per quanto riguarda la vita lavorativa.

Poco tempo fa, scrivendo una lettera a mia figlia sulla tendenza a lavorare troppo per nessun motivo, mi sono reso conto di aver preso le scelte più importanti per la mia carriera sulla baste del solo Reddito Annuo Lordo (RAL). È stato un errore grossolano da cui possiamo imparare qualcosa.

Indosserò i panni del brufoloso neolaureato in ingegneria, innamorato della montagna in cui viveva (e oggi vive) e che si trova a fare di nuovo la scelta: lascio il Paesiello e vado a Milano per fare il cash oppure rimango qui contro il parere del mondo?

Nota iniziale

Spiegherò tutte le mie ipotesi.

Potreste non essere d’accordo con alcune di esse e ritenere che a voi non si applichino, cosa più che lecita. Per questo motivo:

<code>Allego in fondo all’articolo il foglio di calcolo che ho usato, così che possiate verificarlo e modificarlo a piacere secondo la vostra situazione.</code>

Alle postazioni di partenza

Auguri: ho una laurea in ingegneria! Bene, andiamo a cercare lavoro.

Nella grande Milano posso trovarlo facile e con un RAL di 30,000€ annui. Un ottimo affare per un neolaureato del 2021.

Nel Paesiello le offerte sono molte meno: dovrò cercare lavoro remoto o accettare uno stipendio inferiore. Prendiamo il caso “pessimo”: trovo un lavoro come tecnico a 20,000€ di RAL.

Nota: il tipo di lavoro non mi dispiace affatto. La laurea dovrebbe dare delle opportunità in più, non bloccarmi dall’accettare quelle che avrei avuto comunque. Per approfondire, vedi il concetto di costo irrecuperabile.

Riassumendo:

<code>RAL iniziale Milano:    30,000€
RAL iniziale Paesiello: 20,000€</code>

Ok, da qui si parte… e qui avevo smesso di ragionare quando è toccato a me.
La prima domanda cui rispondere è: che impatto avrà questo RAL iniziale sul lungo periodo? Che prospettive ci sono nei due scenari?

Reddito medio annuale della carriera

Assumerò che l’aumento di stipendio sia simile nei due casi con un incremento del 5% annuo.

Ritengo anche che la crescita professionale dipenda soprattutto dal modo in cui si spende il proprio tempo libero, il che è uno dei motivi per cui la tv ed i social hanno un costo enorme che non vediamo. Sia a Milano che nel Paesiello, dopo una fase iniziale di forte apprendimento, il lavoro sarà per lo più ripetitivo. Qualche occasione di crescita in più a Milano, più tempo libero da investire nel Paesiello. Pari e patta.

Ora una assunzione un poco più personale. Conoscendomi, entro 10 anni da dipendente vorrò mettermi in proprio. Assumo che entrambi gli ambienti avranno le stesse potenzialità (moderate), per cui dal 10° anno in poi il reddito sarà uguale. Giustifico questa ipotesi in quanto il mercato più piccolo del Paesiello viene bilanciato dalla concorrenza più agguerrita di Milano.

Considero nei calcoli solo 10 anni di imprenditoria, facendo il conto di smettere di lavorare prima della pensione o di continuare senza aver problemi di soldi. In ogni caso il mio orizzonte temporale è 20 anni totali.

Ve lo ricordo: trovate i calcoli esatti nel foglio di calcolo in fondo, per ora seguitemi sulla fiducia.

Quello che ci interessa qui è il RAL medio annuo di entrambi gli scenari. È una semplificazione che altera un poco l’effetto della tassazione in favore di Milano, ma dovrebbe andare bene lo stesso.

Ecco i RAL medi e l’equivalente netto mensile (su 12 mensilità):

<code>Milano:    46,757€ -> 2,480€ mensili
Paesiello: 40,468€ -> 2,188€ mensili</code>
Straordinario!

Devo aprire una nota sulla questione degli straordinari.

Prima di trasferirmi nella grande città ho lavorato per anni ed in diversi settori nei pressi del Paesiello. Mi hanno sempre pagato gli straordinari. A Milano ho girato diverse aziende e nessuna li pagava (ma tutti se li aspettavano).

Sarà stata solo la mia esperienza, comunque segno 50€ extra in favore del Paesiello per tener conto di ciò. Son 5 ore di straordinario al mese (10€ all’ora).

Ecco il riassunto delle entrate. Da qui in poi segno nel foglio di calcolo solo la differenza fra lo scenario Milano e lo scenario Paesiello, il tutto come netto mensile.

Vedete quindi una differenza di stipendio netto (+292.44€) ed una mancanza degli straordinari (-50€).

<code>Differenza Milano - Paesiello
Stipendio netto mensile        292.44 €
Straordinari                   -50.00 €</code>

Sulle entrate, come ci aspettavamo, Milano conviene, con un vantaggio di 242.44 € mensili. Passiamo alle uscite.

Vivere connessi

Se c’è una cosa che mi deprimeva era prendere la metropolitana. Infilarsi in un tunnel caldo, puzzolente e rumoroso con ancora il latte e cereali in pancia… Qual miglior modo per iniziare la giornata?
— Io

Lo so io cosa era meglio: andare al lavoro a piedi per le strade del Paesiello di montagna. Che poi costa molto meno. Infatti, il primo costo da considerare è quello legato alla location.

Le combinazioni possibili sono tante:

  • Vivere in centro a Milano, vicino all’ufficio
  • Spostarsi in periferia, connessi alla metro
  • Stare in qualche cittadina, vicino al treno
  • Impazzire e fare il pendolare in macchina direttamente dal Paesiello

Io mi sono trasferito nella cittadina più vicina al Paesiello che avesse una stazione del treno per Milano. Per far ciò, ho sostenuto un costo extra per affittare lo stesso buco che avrei affittato al Paesiello e pagavo l’abbonamento a treno e metro.

A questi devo aggiungere il costo del tempo di trasporto. All’inizio pensavo “in treno dormirò, leggerò, lavorerò ed utilizzerò al meglio il mio tempo”. Che ingenuo: rumore di ferraglia onnipresente, metà dei viaggi in piedi, caldo, posti scomodi, puzza. Qualsiasi cosa io facessi in treno la facevo decisamente peggio rispetto al solito.

Provo a quantificare la cosa.
Il mio tempo vale 10€ / ora (ho argomentato la cosa nell’articolo sul costo della televisione).
In treno ho una perdita di produttività del 25% = 0.25*10 = 2.5€ / ora.
Trascorro 2 ore al giorno su treno e metro = 5€ / giorno.
Mi sposto per 20 giorni al mese = 100€ / mese.

<code>Uscite per la Location
Abitazione: 100€
Trasporti: 100€
Tempo in viaggio: 100€</code>

L’avete notato? Non ho inserito qui l’automobile. Se avete un’auto in più in famiglia perché serve per lavoro dovreste inserirla nell’analisi. La nota fregatura dell’auto-munito.

La religione del lavoro

Lavorare a Milano e lavorare nel paesiello sono due mondi a parte.

A Milano c’è tutta una liturgia legata al lavoro. Si parla sempre del progetto a cui lavori, ed a cui finisci per pensare in continuazione. Ci si sente quasi obbligati a partecipare agli eventi aziendali o coi colleghi o coi clienti. C’è poi quella strana lingua, incrocio di dialetto lombardo, spagnolo, italiano ed inglese che è tipica del Milanese Imbruttito e che fuori da quel contesto ti fa sembrare un fesso arrogante.

Senza dubbio anche il dress code è diverso. Se mi fossi presentato al lavoro con i pantaloncini alla corsara e la canotta che metto oggi non avrei fatto molta strada a Milano, dove la regola era completo e camicia inamidata… pagate da me.

Questi sono costi legati alla “cultura del lavoro”, che non avrei nel Paesiello. Lasciatemeli approfondire.

Pensare sempre al lavoro
Siccome la mia identità dipendeva da essi, mi preoccupavo per lo sviluppo dei progetti ai quali lavoravo in modo non costruttivo per almeno 3 ore mensili (30€). Quel tempo non contribuiva a migliorare le mie performance in alcun modo, era solo un insieme di politica, invidie, risentimento e preoccupazioni senza un fine pratico.

Eventi aziendali
Eventi cui non avrei mai partecipato se non per leccare i piedi.
In media 1 cena al mese, 30€ senza contare il tempo sprecato.

Abbigliamento
Vestiti che non avrei mai comprato se non fosse stato per lavoro.
Due completi all’anno (200€ x 2 = 400€)
6 camicie all’anno (40€ x 6 = 240€)
1 paio di scarpe (100€)
Accessori vari (60€)
Totale = 800€, circa 65€ al mese

<code>Uscite per la Cultura
Pensare sempre al lavoro: 30€
Eventi aziendali: 30€
Abbigliamento: 65€</code>

Mens sana in corpore sano

A Milano respirate il suo smog, vi sorbite i suoi rumori e il più alto rischio di incidenti. Auguri poi a trovare un posto decente dove andare a farvi una corsetta per smaltire il pranzo alla mensa dell’ufficio a base di lasagne da 10000kcal a centimetro cubo.

Esistono diversi studi che analizzano il costo dell’inquinamento atmosferico nelle città. Ad esempio, in questo studio si stima che il costo pro capite dell’inquinamento a Berlino sia di 1000$ circa all’anno, dovuto ai problemi di salute insorti su chi ci abita o lavora. In altri casi si è comparato il vivere in città al fumo di sigarette. In ogni caso, sul lungo periodo, l’aria del Paesiello è un buon investimento, tanto migliore quanto più a lungo ci vivete. Fissiamolo a 600€ annui, 50€ mensili.

Dormire male provoca una perdita di produttività ed un rallentamento nella capacità d’apprendimento, entrambi con un diretto impatto economico.
Considerando una perdita di produttività totale del 2.5%, su 160 ore lavorative mensili, fanno 4 ore perse ossia 40€.

Infine, non dico certo che non si possa fare sport a Milano, in periferia o nelle cittadine connesse dal treno. Dico però che quello stile di vita e quegli ambienti sono d’intralcio per la pratica regolare. L’ambiente ha un impatto sul nostro comportamento. Io ne ho risentito, mettendo su parecchi chili. Se avessi fatto quella vita per 30+ anni mi sarei ritrovato obeso e con qualche cardiopatia o diabete. I capelli comunque hanno cominciato a migrare per mai più tornare… e solo quelli valgono i miei 40€ al mese. Ma ve li giustifico diversamente: anche la forma fisica ha un serio impatto sulla produttività e la salute mentale, come avevano già capito i romani. Una perdita di produttività di un altro 2.5% mi pare conservativa. Sulle solite 160 ore mensili fanno altri 40€.

<code>Uscite per la Salute
Qualità dell'aria: 50€
Qualità del sonno: 40€
Poco esercizio: 40€</code>

Relazioni

Sradicarmi dal Paesiello per lavorare a Milano ha comportato dei grossi costi sociali.

Partivo al mattino presto e tornavo a casa alla sera tardi. Vedevo poco la mia famiglia. Stando al Paesiello sarei partito più tardi, avrei pranzato a casa e sarei tornato prima la sera. Senza contare che avrei potuto incrociare chiunque durante la giornata o avrebbero potuto trovarmi al lavoro in un ambiente meno “elitario”.

Famiglia
Tra regali per far perdonare la mia assenza, tensioni ed incomprensioni stimo almeno 600€ annui, 50€ mensili.
Se qualcuno facesse quella vita per 20+ anni, sareste sorpresi se portasse ad un divorzio? Quanto costerebbe? Quanto costerebbe non assistere alla crescita dei figli o non riuscire a trovare lo spazio per costruire una relazione seria?

Amicizie
Ho abbandonato le mie vecchie cerchie sociali per andare a vivere nella terra di nessuno e lavorare su Marte. Certo, su Marte ho conosciuto persone interessanti che rispetto ma posso definirli amici? Le amicizie che costruisci al lavoro, per la maggior parte, sono a tempo determinato.
Ho dedicato a quelle relazioni tempo e sforzi per poi perderle del tutto. Stimo 2 ore mensili 20€.

Comunità
Facendo il pendolare, non avevo modo di inserirmi in una comunità, né uno scopo sociale al di fuori di quello aziendale. Anche qui, staccato il cordone ombelicale sei solo e devi ripartire da capo. Stimo ancora 2 ore al mese dedicate a costruire una comunità che non era la mia ma quella del padrone per cui lavoravo. 20€.

Figli
Non avevamo figli quindi segno 0€. Tuttavia vale la pena pensare ai costi extra che avremmo dovuto sostenere: parenti lontani (babysitter e scuola materna), strade affollate e pericolose (scuolabus, poco esercizio) genitori al lavoro (mensa scolastica e doposcuola).

<code>Uscite per le Relazioni
Famiglia: 50€
Amicizie: 20€
Comunità: 20€
Cura dei figli: 0€</code>

Mi viene in mente una frase letta anni fa:

Sul letto di morte, nessuno si pente di non aver passato più ore in ufficio.

Tanti, invece, si pentono di aver trascurato le relazioni a cui tenevano.

Libertà

Oh, finalmente siamo all’ultimo punto di questa lunga analisi. Complimenti se siete arrivati fin qui.

Ora che siamo tornati al Paesiello, sapete chi rivedo spesso di sabato e domenica? Sì, proprio lui, il milanese imbruttito con famiglia a seguito che scappano da Milano ogni singolo weekend! E come dargli torto?

Supponiamo di fare una gita fuori porta al mese. Solo di benzina, 2+ ore di macchina e costi di manutenzione del mezzo siamo sui 50€.

Vivendo al Paesiello, la nostra gita fuori porta parte da quando chiudiamo il cancello di casa: siamo letteralmente su un sentiero di montagna. Niente benzina né tempi morti e spesso non ci va neanche di mangiare fuori: c’è una bella vista dal nostro balcone.

<code>Uscite per la Libertà
Gite fuori porta: 50€</code>

Tiriamo le somme

Abbandonare il Paesiello per andare a Milano, seppure con un RAL iniziale del 50% più alto (30k vs 20k) finisce col costarci molto di più:

Grazie alla mia scelta ho ottenuto in media 450€ in meno al mese. In 10 anni sono 54,000€. Non sono tutti soldi che mi sarei ritrovato in tasca, sia chiaro, ma sono risorse che avrei allocato in aree più significative della mia vita e di cui avrei tratto maggior beneficio.

In parte mi ferisce ammettere che per me la scelta giusta era il Paesiello. Ero sicuro ed arrogante mentre lo salutavo, ormai quasi 10 anni fa.

Per voi il risultato potrebbe essere diverso. Ecco quindi il file promesso: fate i vostri calcoli e guardate in faccia la realtà. Buon lavoro.

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Immagine di copertina by <a href="https://unsplash.com/@flovayn?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Florian van Duyn</a> on <a href="https://unsplash.com/?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>