Scambi d’opinione

Esprimere una opinione comporta il dovere di argomentarla.

Ciao piccola mia,

Un giorno, quando sarai cresciuta un poco, ti accorgerai che a tutti piace esprimere la propria opinione. Si, soprattutto a papà.

Spesso è una cosa bella, si vuole informare gli altri di quello che pensiamo di avere capito per aiutarli e per imparare a nostra volta.

Altre volte, però, si esprimono opinioni con prepotenza e senza degnarsi di dare spiegazioni. Ci si illude che sia un diritto e non ci si cura di ferire e confondere l’altro. Per questo motivo voglio spiegarti cosa sono le opinioni e come puoi gestirle.

“Io penso che…”

Tutti noi viviamo esperienze obiettive e le interpretiamo secondo i nostri modelli mentali soggettivi. Questi modelli mentali determinano i nostri pensieri e le opinioni che esprimiamo.

I modelli mentali sono la nostra mappa della realtà, ma una mappa non è mai perfetta! Ci saranno dei punti di riferimento collocati male, le proporzioni saranno sballate… Proprio come la mappa di Gardaland che ci fa camminare per ore quando sembra tutto dietro l’angolo.

Insomma, questi modelli mentali hanno dei “punti ciechi”. Ed è qui che le opinioni altrui possono aiutarci: sia le esperienze degli altri che le loro mappe sono diverse dalle nostre. Gli altri possono avere la soluzione ad alcuni dei nostri punti ciechi per migliorare la nostra mappa! Possono farci notare che una nostra idea non è sempre vera, che stavamo semplificando troppo o possono fornirci idee completamente nuove e migliori.

È una cosa importantissima, sai? Noi esseri umani siamo bravi a collaborare. Condividere le informazioni ne è la forma più efficace: se ne esce tutti arricchiti e con modelli migliori.

Purtroppo, è facile confondersi e credere che basti esprimere le proprie opinioni senza bisogno di spiegarle e senza l’apertura per capire le opinioni altrui. Così facendo lo scambio è povero: se esprimo una opinione frettolosa non sto condividendo i modelli mentali e le esperienze che le stanno dietro ma sto solo influenzando la persona con cui interagisco. Gli sto trasmettendo i miei punti ciechi invece di aiutarlo a correggere i suoi, rafforzando a mia volta i miei punti ciechi. È una sciagura.

Solo quando si condivide il ragionamento ed i fatti da cui si origina una opinione si sta creando valore. Senza quello sforzo e quella umiltà lo scambio è tossico.

Gli scambi di opinione ieri e oggi

Nascerai in un mondo in cui gli scambi di opinione sterili sono la norma. Sui social media ci si scambia giudizi perentori in 140 caratteri e un meme. In TV ci si scanna su dettagli irrilevanti a base di insulti personali. Non c’è spazio, tempo o interesse per argomentare o per cercare di capire il ragionamento altrui.

Le più diffuse tra le nuove tecnologie per comunicare ci hanno impigrito. Siccome si può ribattere a qualcuno in pochi secondi, non ci diamo la pena di argomentare a dovere. Peggio ancora, le opinioni “vincenti” diventano quelle che ottengono il maggior coinvolgimento emotivo da parte del pubblico: il miglior modo di prendere lucciole per lanterne…

Non sei obbligata a seguire quelle regole. Esistono strumenti migliori per condividere le idee, testati per migliaia di anni. Te ne offro due.

Epistole

Un tempo gli intellettuali comunicavano a distanza scambiandosi lettere. Ci volevano giorni per far recapitare una lettera e settimane per avere la risposta, quindi bisognava spiegarsi bene.

Nell’argomentare mettevano a nudo i propri modelli mentali e le proprie esperienze. Avevano quindi l’occasione per cogliere i punti ciechi del proprio ragionamento già mentre scrivevano. Inoltre, si metteva l’altra persona in condizione di capire, arricchire i propri modelli mentali ed usarli per argomentare a sua volta la propria opinione nella risposta.

Ancora oggi gli scambi epistolari sono tra le opere più lette ed influenti. Pensa alle Lettere a Lucilio o al Nuovo Testamento. A proposito di opere da leggere, avrai intuito l’altro strumento…

Libri

In un libro, l’autore argomenta il proprio pensiero curandone la struttura e la forma per permettere al lettore di capirlo. Non esiste mezzo più efficace di comunicare le idee.


Il punto chiave è questo: una opinione non argomentata non vale niente.

Pretendi di capire quello che ti dicono gli altri, sta tanto a loro spiegarsi quanto a te cercare di capire. Qual è il loro ragionamento e le esperienze che lo sostengono?

Se non vogliono o non sanno spiegarsi allora non starli a sentire.
Ehm, sì, lo stesso vale per papà ?

Immagine di copertina by <a href="https://unsplash.com/@wwwynand?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Wynand van Poortvliet</a> on <a href="https://unsplash.com/?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>