Gestire i cambi d'umore
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Numerosi elementi influenzano il nostro stato d’animo. Molti di questi possono essere manipolati per farci sentire meglio con meno fatica.

Capita a tutti di alzarsi col piede sbagliato. Magari si è dormito poco o male, il caffè è stato meno buono del solito o c’è qualche ritardo col treno. Cose di poco conto che ci fanno cadere in uno stato di cattivo umore.

Non possiamo controllare tutto, ovviamente, ma non siamo neanche del tutto vittime di quello che ci capita.

Sfruttare l’ambiente

Siamo perfettamente capaci di manipolare l’ambiente in cui ci troviamo. Possiamo sfruttare questa capacità per far leva sul nostro umore. Potreste sorprendervi di quanto potente possa essere un banale raggio di sole ed una boccata d’aria fresca. È il miglior anti depressivo del mondo. Possiamo sfruttare anche altre sensazioni fisiche, usare qualche profumo per ambienti che ci dia una sensazione di benessere, circondarci di qualche pianta, concentrarci e fare qualche respiro profondo e così via.

Accompagnando queste sensazioni ad un consapevole tentativo di cambiare il nostro umore si possono ottenere grandi risultati, provare per credere. Ed è pure gratis!

La forza di volontà non basta

Come sappiamo, la nostra forza di volontà è assai limitata. Quando siamo di cattivo umore non possiamo semplicemente imporci di stare meglio. Eppure spesso è l’unica cosa che facciamo, insistiamo nei nostri comportamenti dannosi e ci apriamo la strada a forza di cocciutaggine fino a fine giornata, sperando che domani vada meglio. Non è la cosa più furba del mondo. La testa dura lasciamola usare ai tori…

Usiamo invece quel poco di forza di volontà che abbiamo in sinergia con la nostra intelligenza e la nostra consapevolezza. Interrompiamo quello che non va, individuiamo le cause del cattivo umore e sfruttiamo tutti i trucchi che conosciamo per modificare il nostro stato d’animo. Solo dopo potremo riprendere, se opportuno, con le nostre attività.

Sento già la critica: “Io devo lavorare, mica posso star li a fare passeggiate!” Eh già, ci si può riposare solo in pensione. L’avevo dimenticato… Beh, è il caso di mettere in discussione anche quella idea. In ogni caso, si viene pagati per produrre valore, non per occupare una sedia o un computer. E se non siamo in condizione di produrre valore, non stiamo facendo un favore a nessuno. È nostra responsabilità gestire la cosa, altrimenti oltre che schiavi dell’umore saremo anche schiavi del datore di lavoro.