A rigor di logica, se abbiamo buone basi matematiche dovremmo saper gestire le finanze personali alla grande. Basta capire formule e concetti finanziari e coglierne le implicazioni. No?
Ed invece la matematica non basta. Conoscere le formule non ci rende più ricchi, non ci fa risparmiare di più o con meno fatica, investire meglio e con più serenità.
Ti sorprende? Non dovrebbe.
Sapere che il fumo uccide, che in effetti accorcia l’aspettativa di vita a 30 anni di quasi un decennio, che peggiora le performance fisiche, mentali, sessuali e tutti i possibili, reali, godimenti della vita dovrebbe bastare ad eradicare il fumo dalla sera alla mattina. Lo sappiamo e non vogliamo mai più averci a che fare. Invece persone perfettamente intelligenti e razionali continuano a fumare imperterriti.
Sanno ma non sanno. Si decideranno a smettere solo quando sapranno davvero, quando un evento o una nuova consapevolezza cambierà la loro prospettiva.
Sapere la teoria non basta. Certe cose le vivi sulla tua pelle. La gestione delle finanze personali è una di queste.
D’altro canto, la psicologia non pretende di capire tutto. Di fatto molte cose non le capisce affatto e diverse teorie sono pseudoscientifiche ad essere gentili. Macché gentili, ora faccio incazzare qualche psicologo: penso che un buon 50% di quello che fate è fuffa senza fondamento, se non vera e propria truffa.
È innegabile, però, che una parte della psicologia funziona. Alcuni comportamenti, anche se non sappiamo bene il perché, sono prevedibili, ed è possibile influenzarli e prevenirli entro certi limiti. Con la psicologia puoi risparmiare di più, investire con costanza e prendere decisioni un po’ meno farlocche, tutto senza grosse fatiche né sacrifici. Risultati che la pura matematica si sogna!
Risparmio batte rendimento
A meno di non avere un grosso capitale iniziale, risparmiare è la singola cosa più importante per l’aspirante investitore. Puoi avere rendimenti eccezionali, ma senza capitale non varranno a molto. Quel capitale puoi solo costruirlo con il risparmio.
La logica e la matematica possono darti un leggero aiuto. Capire quanto ti serve accantonare per avere una pensione serena aiuta ad impegnarsi a farlo. Ma il fronte della battaglia è fatto di tentazioni, di cappuccini al bar, di pacchetti di sigarette e gratta e vinci comprati con gli amici o sentendosi soli, di persone da impressionare e comodità di cui godere.
Il campo di battaglia è il tuo cervello, le tue emozioni, le dinamiche sociali a cui sei esposto, le idee dei tuoi genitori ed i giudizi che leggi sulle facce dei tuoi amici. Tutta roba psicologica, non matematica. Ed è con la psicologia che puoi dominarle.
Puoi, ad esempio, dominare l’impatto delle tue cerchie sociali sui tuoi modelli di consumo modificando la tua cerchia sociale, inserendoti in contesti diversi e più funzionali ai tuoi obiettivi. Inizia a frequentare quegli hippie che coltivano gerani invece di quei bellimbusti che taroccano macchine sportive e probabilmente che risparmierai di più.
Oppure, puoi riconsiderare il valore dei soldi che spendi, convertirli in tempo e sudore e fatica e ragionare su quelle misure invece degli astratti euri. Un gelato non costa 5€, costa 20 minuti della tua fatica al lavoro. Una Jeep nuova non costa 30.000€, costa 2 anni di risparmi e fatiche e sacrifici e sudore e coda in autostrada e rospi ingoiati ed umiliazioni e rotture di scatole varie. Valgono la pena? Forse sì, forse no.
Decisioni
La decisione dovrebbe essere razionale. Soppesi i pro ed i contro e calcoli il punteggio di ogni opzione. Scegli quella obiettivamente migliore.
Ma è impossibile soppesare obiettivamente qualcosa. È tutto soggettivo, e cambia assieme a te, con l’età, con le esperienze, con le cerchie sociali che frequenti, con il marketing a cui sei esposto… Persino col meteo del momento.
Quell’abito di Valentino. Vale a seconda della gente che frequenti, della tua opinione di te, della tua forma fisica. Della stagione, della moda. Del mercato, dei brand che nascono e muoiono.
Oggi vale X, domani varrà Y, ed entrambi i valori sono arbitrari, dettati dalle emozioni.
In effetti, gran parte delle decisioni che prendiamo sono pesantemente influenzate dalle emozioni che proviamo a riguardo. Tolte le emozioni diventa impossibile prendere decisioni.
Lo noti quando hai paura ad investire e trovi mille scuse per cui non è il momento giusto e fatichi a dormire con un portafoglio globale 60-40.
E lo noti quando l’influencer particolarmente simpatico ed “affidabile” fornisce alle persone una ragione comprensibile per investire e queste, in tutta tranquillità, si riempiono di BTP, azioni singole e Bitcoin come se fosse la cosa più naturale del mondo. E ci dormono alla grande.
Non a caso l’influencer marketing è esploso: le argomentazioni migliori per farti agire sono la simpatia, l’empatia e le testimonianze aneddotiche. Altro che argomentazioni razionali, grafici e proiezioni!
Sacrificio ed abitudini
Supponiamo per un attimo che la pura logica e l’argomentazione matematica bastino a farti agire nel modo corretto.
Sai che ti servirà un tot per un tuo obiettivo futuro e che investendo in un certo modo, con una certa volatilità e rendimento atteso, dovresti risparmiare il 25% del tuo stipendio netto per arrivare al traguardo con ragionevole certezza.
Supponiamo che i dati ed i modelli finanziari ti convincano a risparmiare quel 25%.
Ciò non elimina la sofferenza nel dover risparmiare, né la paura di una recessione, né il dubbio di sbagliare i calcoli. E potrebbe non giustificare il sacrificio presente in virtù dell’obiettivo futuro: non basta una regola matematica a dirti se vale la pena o meno rinunciare a qualcosa oggi per avere qualcos’altro domani.
D’altro canto, sviluppare buone abitudini ed hackare i tuoi processi decisionali con la psicologia potrebbe evitarti gran parte di queste fatiche. Puoi investire o accantonare per la pensione in automatico, a inizio mese, e nemmeno accorgerti dei soldi che non sono passati dal tuo conto corrente, dimenticartene e vivere come se nulla ti fosse stato tolto, ritrovandoti col tesoretto domani senza aver fatto altro che configurare il processo ieri.
Potresti evitare di seguire l’andamento dei mercati e degli investimenti. Rinunciare al market timing ed agli strumenti più complessi per costruirti un semplice portafoglio, diversificato ed adeguato al tuo obiettivo, e non controllarlo più di una o due volte l’anno, in piena lucidità.
Potresti appassionarti a fare scelte di consumo più “virtuose” senza alcuna fatica, solo per fini sociali o etici. Comprare usato perché inquina meno, o segui uno stile vintage, o ti piace fare l’affare, o perché “un tempo facevano le cose meglio”. Il risparmio diventa un effetto collaterale di qualcosa che ti piace.
Allo stesso modo puoi appassionarti a qualcosa di redditizio, che sia la tua professione o un modo per arrotondare, ed invece di spendere soldi con gli hobby finisci per guadagnarceli, mantenendo lo stesso identico divertimento e relax ma aumentando le tue entrate.
Tutte cose che funzionano. Tutte cose in cui la matematica non c’entra nulla. Ma allora, la matematica non serve?
Dove serve la matematica
La matematica dovrebbe servire a farti capire i fondamentali, ma non è essa stessa fondamentale. Capire una manciata di concetti finanziari-matematici anche solo a grandi linee può aiutarti e motivarti a fare le cose giuste per avere una situazione finanziaria più sana. Vedere qualche grafico o qualche backtest può confortarti e spronarti.
Aiuta nella motivazione e nella comprensione, ma non è fondamentale e di sicuro da sola non basta. Ecco perché nei soldi, nonostante tutto, la psicologia batte la matematica.
Approfondimenti
Morgan Housel, in La psicologia dei soldi fa un lavoro magistrale nell’evidenziare l’importanza della psicologia nella gestione del denaro.
Ma non vale solo per le persone comuni: la psicologia ha un impatto enorme nelle decisioni dei gestori di fondi comuni, degli imprenditori, dei politici e persino nelle dinamiche con cui progredisce la conoscenza scientifica, il Sancta Santorum della razionalità:
Una nuova verità scientifica non trionfa convincendo i suoi oppositori e facendo loro vedere la luce, ma piuttosto perché i suoi oppositori alla fine muoiono e cresce una nuova generazione a cui la teoria è familiare. Principio di Planck, sociologia
La finanza è a lungo stata una roccaforte della razionalità, a discapito di ogni evidenza. Hanno affermato il contrario, in tempi relativamente recenti, diversi premi Nobel. Alcune letture consigliate:
- Di Robert J. Shiller consiglierei sia Euforia Irrazionale che Economia e narrazioni
- Di Thaler e Sunstein Nudge. La spinta gentile, di cui è uscita la nuova edizione.
- Il grande classico di Daniel Kahneman Pensieri lenti e veloci, tra i libri più influenti del secolo scorso.
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