Amici,
Qualche giorno fa vi ho raccontato che il mio cervello rumina di continuo e mi propone associazioni, ricordi e scene immaginarie che non sono utili nel momento presente e mi portano emozioni negative quali paura, risentimento o vergogna.
Tutti soffriamo di “mente blaterante”, il che rende, a volte, le nostre giornate difficili, il nostro lavoro distratto e la nostra vita più opaca ed ansiosa.
Meditazione
La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che questa divenga capace di concentrarsi su un solo pensiero, su un concetto elevato, o un preciso elemento della realtà, cessando il suo usuale chiacchierio di sottofondo e divenendo assolutamente acquietata, pacifica.
— Wikipedia
Promette bene. Buona parte delle tradizioni religiose riconosce un ruolo importante alle pratiche meditative o contemplative; vorrà pur dire qualcosa!
In tempi recenti, il mondo occidentale ha rispolverato questa pratica, per lo più traendo ispirazione dalle sue varianti orientali, ma anche accompagnandole ad un approccio più scientifico e rigoroso.
Meditare è facile. Ecco la ricetta che seguo io:
- Mi siedo comodo in un ambiente tranquillo;
- Chiudo gli occhi;
- Concentro tutta l’attenzione sul respiro, ad esempio notando la pressione nel petto o il passaggio dell’aria dalle narici;
- Quando mi accorgo di essere distratto, osservo i miei pensieri, quindi torno al respiro.
La pratica ha l’obiettivo di renderci più consapevoli dei pensieri involontari che tutti abbiamo e allenarci a “lasciarli andare” senza troppo coinvolgimento.
La sfida
Punto di partenza: pratico meditazione in modo approssimativo e saltuario da 1 anno.
Domanda: meditare in modo serio e costante avrà un impatto positivo su qualche aspetto della mia vita?
Test: mediterò per 30 giorni, tutte le mattine, per 20 minuti, al meglio delle mie possibilità.
Per misurare la durata delle sessioni userò un timer. Proverò anche ad usare una “guida”: ci sarà una voce che ogni tanto mi ricorderà di tornare con l’attenzione al respiro. Allo scopo uso un’app gratuita: Medito.
Nota: se volete provare anche voi ma 20 minuti sono troppi, potreste iniziare con 5 o 10 minuti; l’importante è farlo con regolarità.
Conclusioni
Meditare ogni giorno è, almeno nella mia esperienza, un toccasana. Mi ha aiutato ad affrontare con lucidità alcuni momenti difficili, alcune liti e decisioni difficili e momenti pieni di pathos e preoccupazione.
Mi aiuta farlo con una guida, anche se si tratta di una semplice app che interviene ogni pochi minuti per ricordarmi di essere presente ed attento nella pratica. Senza mi ritrovo perso nei pensieri più a lungo.
Il riposo ed il mio livello generale di energia ha un impatto enorme sulla qualità della pratica: se sono stanco mi ritrovo più distratto e ne traggo meno beneficio.
Infine, ho notato che la regolarità della pratica e l’inserirla in una routine non frenetica mi aiuta non solo ad essere più rilassato ma anche più produttivo.
Consiglio di provare.
Registro dell’esperimento
Data di inizio: 28 Agosto 2021.
Giorno 1
Ho meditato senza guida e sono stato molto distratto forse anche a causa di una nottata di sonno difficile. I pensieri che mi assillavano erano legati a conflitti con alcuni vicini ed al lavoro.
Non ho notato benefici durante la giornata.
Giorno 2
Ho usato una guida ed è andata molto meglio. Sono stato ben concentrato sul respiro e più efficace nel lasciare andare i pensieri. Avevo anche dormito meglio.
Durante la mattinata sono stato più sereno e presente ed ho avuto una buona idea su come risolvere un problema. I pensieri principali che mi hanno distratto sono stati conflitti coi vicini e cosa scrivere in questa pagina di blog.
Giorno 6
Mi trovo molto meglio a meditare con una guida che senza: spesso mi distraggo a lungo e la guida mi permette di rendermene conto prima. Confermo anche che la qualità del sonno influenza la pratica: più sono stanco, più mi distraggo. Infine, noto un serio beneficio nella mia produttività e concentrazione, specie nelle ore successive alla pratica.
Alcuni consigli per mantenere l’attenzione sul respiro:
- Contare i respiri mi aiuta a mantenere l’attenzione;
- Per lasciare andare un pensiero, mi è utile “etichettarlo” con qualcosa che lo identifichi
- In alcuni casi, visualizzare il pensiero come se provenisse da una televisione lasciata accesa nella stanza accanto mi permette di distaccarmici più facilmente e non tornarci più. Immagino dipenda dalla mia avversione per la tv?
Giorno 15
Non sempre riesco a meditare come vorrei ma dopo ogni sessione sto un poco meglio e mi sento più rilassato e lucido.
In questi giorni ho voluto arricchire l’esperimento per voi, amici miei: ho fatto di tutto per complicarmi la vita nella scorsa settimana, avviando una contestazione formale con un vicino maleducato ed annullando un contratto con un fornitore che ha svolto male il suo lavoro. Qualche tempo fa avremmo cercato dei compromessi a nostro discapito poiché quello che abbiamo fatto è stressante; in questi giorni invece ci sentivamo di uscire dalla zona di confort ed affrontare queste sfide.
La meditazione è stata molto utile nell’affrontarle, non ho dubbi. Mi permette di svuotare la mente, o almeno calmarla, ed i suoi effetti rimangono per ore. Sto pensando di estendere la pratica in vari modi, ma sarà materiale per un’altra sfida.
Giorno 30
Nelle ultime due settimane abbiamo affrontato molte nuove e mastodontiche sfide e meditare ogni mattina credo che mi abbia molto aiutato. Ho dovuto sospendere la pratica per un paio di giorni per cause di forza maggiore, ma ho già ripreso e penso di mantenerla o espanderla nel prossimo anno.
<code>Stato dell'esperimento: <strong><span class="has-inline-color has-highlight-color">Concluso</span></strong>.</code>
Copertina by <a href="https://unsplash.com/@vjgalaxy?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Alejandro Piñero Amerio</a> on <a href="https://unsplash.com/?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>
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