La scelta irrazionale

Photo by engin akyurt

Facciamo scelte che, dal punto di vista razionale, sembrano non avere senso. Eppure un senso ce l’hanno, se ampliamo la nostra prospettiva.

In un mondo sempre più scettico riguardo al lasciare una discendenza biologica, ho deciso di avere figli.

Quando mia moglie ed io abbiamo deciso di intraprendere questa avventura, eravamo circondati da voci discordanti: alcuni ci consideravano idealisti sognatori, altri soltanto pazzi. Soprattutto chi già aveva figli.

In quel momento di riflessione, mi sono reso conto di quante scelte irrazionali compiamo e che impatto hanno. Decidere di portare un nuovo essere umano in un mondo complesso e spesso scoraggiante sembrava folle, ma c’era anche il desiderio di lasciare un’impronta positiva nel mondo, di condividere amore e speranza.

Oggi esploriamo il motivo per cui facciamo scelte che sembrano sfidare la logica, il mondo delle scelte irrazionali. Scopriremo che, a volte, è proprio nell’irrazionalità che troviamo la nostra più autentica umanità.

La Via Irrazionale

Prendiamo in considerazione tre scenari comuni che sembrano sfidare la logica.

Prima di tutto, il mistero di avere figli. Siamo disposti a rinunciare al nostro sonno, alla nostra libertà, al nostro denaro ed al nostro tempo per queste piccole creature urlanti. Perché? Per amore? Per istinto? Possibile che non riusciamo ad evitarlo, pur ragionandoci sopra ed avendo mille esempi ed analisi?

Poi c’è il volontariato. Lavorare gratis, altro che smettere di lavorare e vivere di rendita! Dedicare il nostro tempo prezioso e limitatissimo per aiutare perfetti sconosciuti. Cosa otteniamo in cambio? Orgoglio personale, non esattamente un investimento redditizio, o sbaglio?

E che dire di quel nuovo gadget di cui ci vantiamo tanto? Non abbiamo nemmeno finito di pagare l’ultimo modello e già siamo in fila per il prossimo, che cambia di un nulla. Questa sete insaziabile di oggetti superflui è tutto tranne che razionale, no?

Non Tutto è Misurabile

Ora veniamo alla parte interessante. La vita è complessa. Ci sono così tanti fattori da considerare in ogni decisione che la nostra mente razionale si perde nel labirinto delle opzioni.

Vedo 3 problemi principali.

  1. Non è facile misurare e confrontare certe cose. Come puoi misurare l’amore per tuo figlio? Come puoi confrontarlo con la soddisfazione di guidare una nuova auto o la libertà di fare il Cammino di Santiago? Non è possibile farlo con precisione, anzi, c’è il rischio che qualsiasi pretesa di fare un’analisi accurata non sia altro che una pia illusione.

  2. Le conseguenze sono imprevedibili. Mi piacerebbe dire di essermi preparato bene a fare il genitore. Mentirei. Non avevo idea degli effetti che la mancanza di sonno avrebbe avuto su di noi, di come si sarebbero trasformati i nostri rapporti, di cosa avrei davvero provato davanti a mia figlia in fasce. Certe cose non puoi prevederle finché ormai non ci sei dentro: ci sono così tanti fattori che interagiscono tra loro in modo caotico che è impossibile stimare come andrà a finire.

  3. Ignoriamo molto. Molti dei fattori che hanno un ruolo importante nella nostra scelta neanche li conosciamo. Sempre stando sui figli, magari prendi in considerazione gli aspetti economici, la fatica, il tempo necessario. Ma ignori ad esempio che i bambini al nido si ammalano ogni due per tre e poi devi curarli a casa, oppure ignori l’incidenza di episodi depressivi nelle neo mamme. Oppure dai per scontato che i nonni ti terranno il bambino ma loro non ci pensano nemmeno.

La scelta irrazionale

Quindi, cosa possiamo fare per navigare in questo mare d’incertezza?

Iniziamo col riconoscere che non possiamo quantificare tutto. Accettiamo che alcune delle decisioni più importanti nella vita non possono essere ridotte a numeri o statistiche.

D’altro canto, per le decisioni che possono essere misurate e analizzate, diamo loro la giusta attenzione. Non prendiamo decisioni importanti a cuor leggero. Raccogliamo dati, valutiamo le opzioni e ponderiamo i pro e i contro: è un bel vantaggio competitivo farlo.

Infine, ricordiamoci che c’è un vasto territorio di esperienze umane che non può essere compreso dall’analisi razionale. Questi aspetti della vita meritano la nostra considerazione, anche se non possiamo metterli in un foglio di calcolo.

Per le scelte complesse vale questa regola: è meglio essere grossomodo nel giusto che esattamente nel torto.

Infine bisogna anche rilassarsi un attimo. Ottimizzare la vita significa abbracciare tutte le sfaccettature dell’esperienza umana, dopotutto.

Significa fare scelte che ci portano gioia, soddisfazione e significato. Scelte che sono rischiose, di cui andremo orgogliosi anche se finirà con ogni probabilità male. Ma anche sciocchezze, figuracce e pasticci che ricorderemo col sorriso più delle migliaia di ore spese sul lavoro responsabile, razionale e redditizio di tutti i giorni.

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