Ricchi sfondati

Non sentire il bisogno di qualcosa è meglio che possederlo.
Ricco è chi ha molto oppure chi ha abbastanza?

Bambina mia,

Tra pochi anni, quando sarai abbastanza grande da parlare con gli adulti e loro vorranno metterti al corrente di “come gira il mondo”, sentirai una storia ricorrente.

Per essere felici servono soldi.

Solo i ricchi possono permettersi le cose belle, le vacanze nei resort di lusso e macchine grosse e costose. Solo i ricchi possono soddisfare i loro bisogni e quindi solo i ricchi possono essere felici.

Ti sembra assurdo? Lo è.

Fraintendere la ricchezza

Sei una bambina fortunata: nascerai in un’epoca d’oro. Fino a poco più di un secolo fa gran parte dell’umanità viveva sull’orlo della fame. Si viveva molto meno di oggi e si avevano molte meno risorse.

Solo i ricchi potevano avere cibo buono ed abbondante, case confortevoli e potevano viaggiare e studiare.

Ma il mondo è cambiato.

Oggi abbiamo belle case calde, vestiti in eccesso e cibo di altissima qualità proveniente da ogni parte del mondo. Anche i più umili tra gli italiani possono godere di comodità di cui, 300 anni fa, disponevano solo i re.

Ma allora, com’è possibile che quel mito sopravviva ancora? Quasi tutti coloro che incontrerai hanno soddisfatto tutti i loro bisogni fondamentali, che cosa hanno da lamentarsi?

Bisogni indotti

Ti presento un vecchio economista. Questa è una sua osservazione del 1958:

Un più alto livello di produzione ha semplicemente una maggiore potenzialità di creazione dei bisogni, la quale, a sua volta, moltiplica le necessità di soddisfarli. La società opulenta, John Kenneth Galbraith. Pag. 184

Parla complesso come papà, è vero. Lascia che lo spieghi un poco meglio.

Le aziende producono beni e servizi. Ad esempio, scarpe.
Queste prime scarpe sono molto utili per proteggere i piedi quindi siamo disposti a pagare molto per averle.
Per l’azienda che le produce sono ottimi affari, quindi aumenta la produzione per fare ancora più soldi. Anche altre aziende cominceranno a produrre scarpe per profitto.

Dopo anni, ci saranno tante aziende molto efficienti che produrranno una marea di scarpe. Le persone potranno comprarne 1, 2… 3 paia!

Ma a questo punto, perché comprarne altre?

Fin qui le aziende hanno soddisfatto un bisogno reale e creato molto valore ma ora non c’è più bisogno di così tante scarpe. Basta rimpiazzare quelle che vanno rompendosi… Dovrebbero ridurre la produzione e rinunciare a quegli affari d’oro fatti fin qui. Smantellare gli impianti produttivi che son costati tanti soldi e sudore. Licenziare un po’ delle persone che lavoravano per loro…

Oppure si potrebbe creare un nuovo modello di scarpe e farne una bella pubblicità!
“Chi ha il modello nuovo è figo, gli altri son tutti dei poveracci!”
Più persone compreranno il nuovo modello, più gli altri si sentiranno sotto pressione per averlo. Diventa una questione di status, una competizione sociale.

Esaurito lo slancio del nuovo modello se ne può sempre creare un altro. Si può anche ridurre la qualità delle scarpe così che durino meno e si debbano sostituire più spesso, pratica chiamata obsolescenza programmata.

Capito il meccanismo? Il sistema produttivo non si limita a soddisfare i bisogni, è anche in grado crearne di nuovi e manipolare i consumatori a loro svantaggio. Anzi, ad un certo punto è costretto a farlo poiché l’alternativa sarebbe il ridimensionarsi una volta che i bisogni sono stati soddisfatti e questa non è un’alternativa valida quando l’obiettivo delle aziende è il profitto, come nel sistema capitalista.

Abbiamo scatenato un mostro industriale inarrestabile. Ma forse c’è ancora speranza.

Come diventare ricchi in meno di 10 minuti

Esiste un prodotto incredibile, che tutte le pubblicità esaltano e tutti vogliono. Una cosa fuori da ogni immaginazione… Tanto che non ho idea di cosa sia. Ma esiste. Lo vuoi?

Probabilmente no, vero? E qui sta il segreto dell’essere ricchi. Si è ricchi quando tutti i propri bisogni sono soddisfatti. Ci sono due modi per arrivare a quel punto: ammazzarsi di lavoro per acquistare quello che “serve”, oppure rendersi conto che non ci serve affatto. Se non hai un bisogno, non ti serve soddisfarlo.

Ecco, ora sei ricca più di Jeff Bezos. Mi ringrazierai con un bel sorriso quando sarai nata :)

Foto di copertina by <a href="https://unsplash.com/@mikafinland?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Mika</a> on <a href="https://unsplash.com/?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>

Nota per pignoli

Ho semplificato un poco l’esempio dell’azienda che produce scarpe. I nuovi modelli avranno alcune funzionalità aggiuntive ed una tecnologia superiore, ma l’incremento di benessere tra due modelli successivi sarà sempre più piccolo fino a rendere tale miglioramento del tutto trascurabile per il consumatore e quindi portando alle medesime conclusioni di cui sopra.

Un buon esempio a riguardo sono le fotocamere digitali: c’è una bella differenza fra 1 e 2 Megapixel di risoluzione. Fra 21 e 22 non c’è differenza apprezzabile, quindi è un miglioramento trascurabile che può servire solo in fase di campagna pubblicitaria per creare quella che si definisce obsolescenza percepita. Tant’è che si possono fare foto fantastiche con una reflex di 10 anni fa comprata usata e pagata un decimo rispetto alle ultime uscite.

Adesso che ho chiarito posso andare a mangiare.