La discrepanza prezzo - valore
4 minuti

Categorie

Il prezzo di un bene è il risultato dell’incontro tra domanda ed offerta.

Questo punto d’incontro è influenzato dai costi di produzione, dalle alternative disponibili, dal numero di aziende competitrici, dall’utilità del bene, dalle preferenze dei potenziali clienti e molto altro.

Il prezzo di un bene è un dato oggettivo e pubblico, solo in parte soggetto a trattative.

Il valore di un bene, invece, è soggettivo. Varia da persona a persona, a seconda dei gusti e della situazione in cui ci troviamo.

Va da sé, quindi, che il prezzo di un bene non equivale al suo valore.

Possiamo sfruttare questa discrepanza per ottenere un vantaggio economico, pagando soltanto per quello che aggiunge valore a noi.

Ma partiamo dal principio. Lascia che ti dimostri la discrepanza tra prezzo e valore.

Teoria del complotto

Diciamo che hai appena acquistato un’auto nuova dal concessionario pagandola 20’000€.

Usi la macchina un mese tenendola alla perfezione.
Nel mentre ottieni una grossa promozione con trasferimento alle Hawaii.

Metti in vendita la tua auto praticamente nuova… ed ottieni 15’000€.

Il suo valore di mercato, il prezzo a cui qualcuno è disposto a pagarla, è sceso molto. Non è così per il suo valore ai tuoi occhi, giusto?

Discrepanza prezzo - valore: col tempo il valore del bene decresce progressivamente seguendo una funzione concava. Il prezzo, invece , varia seguendo una funzione convessa.Questo, grossomodo, è l’andamento del prezzo e del valore materiale di un’automobile. Notare la discrepanza.

Altro esempio classico è l’arredamento.

Alcuni cari amici hanno di recente acquistato casa e, di conseguenza, l’arredo. Decine di migliaia di euro per una cucina, storie dell’orrore nel montaggio e qualità finale non all’altezza delle aspettative.

Per i più svariati motivi, tra cui i trasferimenti alle Hawaii, molte persone devono vendere il loro arredamento ancora in buone condizioni.

Il mercato per questi beni è scarso, tanto che a volte vengono persino regalati pur di non pagare per lo sgombero ed evitare la fatica di trasportarli in discarica.

Gli stessi mobili nuovi, con solo qualche graffio in più e pochi mesi d’uso, valgono una frazione del prezzo originale.

Perché queste enormi discrepanze di prezzo per dei beni che sono rimasti, grossomodo, gli stessi?

E se ti dicessi che, in realtà, il prezzo è sempre giusto?

Le regole del gioco

Dicevamo che il prezzo è il punto d’incontro tra la domanda e l’offerta di un bene. A meno di truffa, il prezzo è sempre giusto.

Tuttavia, lo stesso bene evolve nel tempo:

  • Sul piano materiale (ad esempio si usura)
  • Sul piano del valore percepito (ad esempio comporta minor status sociale oppure è passato di moda)
  • Sul piano dei servizi accessori (ad esempio ha meno garanzie)
  • Sul piano della comodità di accesso (ad esempio dobbiamo smontarlo e trasportarlo)

Componenti del valore di un bene - schema: il prezzo totale dipende dal valore materiale del bene e dal valore immateriale di voci come la garanzia, la comodità di acquisto e lo status sociale

Quando il bene si trasforma il mercato attorno ad esso cambia. Un piccolo cambiamento nel bene può comportare grandi differenze di mercato.

Torniamo all’esempio dell’automobile. Il vicino di casa che ha fretta di vendere la sua auto non ha le stesse caratteristiche del concessionario navigato che gliel’ha venduta. Anche la persona alla ricerca di un’auto usata di solito ha caratteristiche diverse da quella che si reca in concessionaria piena di sogni.

L’equilibrio cambia in modo radicale, passando da una situazione in cui il venditore ha più armi e competenze ad una in cui è l’acquirente ad avere il coltello dalla parte del manico.

Altro aspetto importante sono i servizi accessori e tutto quello che costituisce il valore immateriale di un bene. Una cucina usata, per quanto in buone condizioni, non è associata allo stesso status di quella nuova che l’acquirente ha configurato nel dettaglio.

Persino il prezzo pagato ha un impatto sul valore percepito di un bene.

Altri fattori possono essere la garanzia di legge, l’idea della verginità del bene acquistato, la comodità nell’acquistarlo, nel farne recesso, nell’averlo montato e funzionante senza saper usare un cacciavite.

Tutto questo si paga. Ecco quindi l’opportunità.

Sfruttare la discrepanza

Dicevamo che numerosi aspetti, a volte secondari, hanno un impatto sproporzionato sul valore di mercato dei beni. Non sempre, però, siamo costretti ad acquistarli tutti in toto.

Ad esempio, se non ti interessa lo status e non ti turba che qualcuno abbia già usato il bene in questione ma ti interessa soltanto il suo stato di usura e la sua funzionalità puoi acquisire quel bene in un mercato secondario a prezzi molto inferiori.

Se poi hai le competenze per concludere in modo indipendente la transazione, ad esempio sei in grado di capire se un’auto ha qualche serio problema o ha avuto incidenti, oppure sai smontare e rimontare una cucina, allora hai un ulteriore, grande vantaggio.

Queste competenze a volte sono facili da acquisire, mentre altre volte sono sconvenienti. Trasportare un tavolino usato è facile ed economico, installare una caldaia usata con tutti i crismi e le certificazioni è ben altra faccenda.

I modelli mentali, poi, sono soggettivi ed opinabili. Il piacere di sapere che nessuno si è mai messo alla guida della nostra auto, oppure l’orgoglio che deriva dall’affermare il proprio status tramite un acquisto costoso possono avere un valore diverso da persona a persona.

Spesso questo costo aggiuntivo è una fatica inutile, una irrazionale corsa verso il nulla. Ma non sempre. Se il costo è giustificato, ben venga sostenerlo.

Il valore di qualcosa è soggettivo. Solo tu puoi decidere quale sia.

Copertina di <a href="https://unsplash.com/@lxrcbsv?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Алекс Арцибашев</a>.