Si colloca tra l’accettare quello che abbiamo ed il lavorare per migliorarlo.
Ieri ho chiuso la giornata ascoltando Padre ricco padre povero di Robert Kiyosaki. “Devi desiderare ardentemente la ricchezza, altrimenti non la raggiungerai mai”.
Sonno agitato.
Alle 5:00 mi ha svegliato l’inquilina del piano di sotto. Faceva le pulizie natalizie cantando Barbie Girl degli Aqua.
Kiyosaki pianifica le sue finanze nel dettaglio, rischia grosso pur di diventare ricco, sceglie i lavori a seconda delle competenze che ne derivano e venderebbe anche sua nonna pur di raggiungere l’agognata libertà finanziaria.
L’altra rileva un’attività di parrucchiera un mese prima dei lockdown da Covid, non ha idea di cosa sia un conto economico né quante tasse dovrà pagare e non se ne preoccupa visto che essendo tutto chiuso non può incassare un soldo. Quindi, visto che si annoia, si compra un’auto nuova pagandola a rate.
Uno colleziona ville di lusso da sbattere in faccia ai detrattori.
L’altra vive in un appartamentino senza pretese, preso in affitto per due soldi.
Uno imposta le sue relazioni considerandone l’utilità, da quella con la moglie a quella, infarcita di leccate di piedi, con Trump.
L’altra cambia partner ogni volta che sente di “non amarlo” o “non essere amata” o quando esce la luna nera ai tarocchi.
La cosa assurda? Entrambi sembrano felici e soddisfatti. Anzi, assumiamo che tutto sommato lo siano. È utile a questo articolo e sono troppo assonnato per permettermi di analizzare troppi dettagli.
La via orientale e la via occidentale
Tiziano Terzani, penso fosse nella raccolta di articoli In Asia, riporta le parole di un suo collega nel descrivere la differenza fra cultura occidentale e cultura orientale. Parafraso:
Occidentali ed orientali ricercano la felicità in modo diverso. I primi cercano la felicità fuori, nel mondo, i secondi la cercano dentro loro stessi.
C’è del vero.
Puoi cercare la felicità cambiando tutto quello che non ti piace, trovando il partner ideale, il lavoro dei sogni, o nessun lavoro, e tutte le comodità e la sicurezza che riesci ad immaginare.
Oppure puoi cercare la felicità dentro di te, adottando nuovi modelli mentali, capendo come funziona la realtà, contemplandola, meditando e godendo di quello che c’è già.
Tuttavia manca un pezzo: le due strade non si escludono a vicenda, anzi si completano tra loro.
Se cerchi la felicità solo fuori, dentro sarai sempre infelice ed insoddisfatto.
Se cerchi la felicità solo dentro, soffrirai mali materiali che non potrai negare con la mente. Nell’indigenza è difficile essere felici.
Tra i propositi per l’anno nuovo, non dimenticare di trovare il tuo personale equilibrio. Se non ti convinco io, chiamo di nuovo in aiuto Terzani:
“Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.”
— Tiziano Terzani
Buon 2023.
Approfondimenti
- Padre Ricco padre povero di R. Kiyosaki. È il suo capolavoro, ha dato il là ad una vasta letteratura sulla libertà finanziaria. Ha alcuni buoni consigli provocatori e vale la lettura (o l’ascolto), ma tieni a portata di mano il filtro anti stronzate mirabolanti, perché ce ne sono diverse. Disponibile anche su Audible.
- In Asia, di Tiziano Terzani, è una sua raccolta di articoli del lungo periodo in cui ha fatto da corrispondente in Asia. Ha raccontato la guerra in Vietnam e poi il genocidio in Cambogia, il massacro di Piazza Tienanmen in Cina, la cultura indiana. Anche questo disponibile su Audible.
Copertina di Lili Popper.
Scrivo questo messaggio per augurato un buon inizio e per dirti che ti leggo sempre con estremo piacere. Ti ho scoperto grazie a quel matto di Finanza Cafona, altro blog che seguo con interesse. Per la felicità sono poco di aiuto. Tolte le considerazioni puramente razionali, mi chiedo se abbia ragione quel matto di Woody Allen che la collega alla capacità o meno di saper distorcere la realtà. Alla fine facciamo parte anche di ciò di cui sentiamo di disconoscerci e non è facile rettificare un intero immaginario. Tendere verso la “pace” interiore è un dovere, ma è una strada tortuosa. Ciao
Francesca
Ciao Francesca, è un onore averti a bordo! Grazie degli auguri, altrettanti a te!
Woody Allen non ha tutti i torti, eh eh. Tuttavia più che distorcere la realtà, ho trovato molto utile accettarla ed apprezzarla, per quanto possibile.
Non suggerirò mai abbastanza il libro di de Mello, a me ha cambiato prospettiva su tante cose. Potrebbe non fare al caso tuo, ma una prova io la farei. Chiariamo, dopo averlo letto t’incazzerai comunque, come tutti, ed avrai le tue giornate nere, solo ci rimarrai un poco meno turbata di prima, gli darai l’importanza che hanno, poca, e ciò fa una enorme differenza.
Tanti auguri per la tua strada tortuosa 🙂
Farò sicuramente la prova! Perché tentar non nuoce mai ? disse la “razionalona” che è parte di me. Un grande abbraccio.
Un bel messaggio che aiuta a rispondere ad alcune domande importanti sulla felicità.
Forse mi hai anche convinto a superare i miei fortissimi pregiudizi e mettere Padre Ricco, Padre Povero nella lista dei libri da leggere 🙂
Ciao, grazie!
Ah, tienili vicini quei pregiudizi, se lo leggerai. L’autore è in grado di ammaliare e ci sono molti punti lacunosi e sensazionali che è bene criticare. Tuttavia è innegabile: ha qualche spunto buono su cui riflettere.
A presto