In tutte le culture esistono complessi, dolorosi, faticosi e costosi modi per dimostrare ricchezza e status sociale.
Lo scopo è essere esclusivi, distanziarsi dalla massa, venire invidiati.

Foto di Nick Romanov.
La tragedia è che, pur di escludere gli altri, siamo disposti a rovinarci con le nostre mani.
Antiche tradizioni esclusive
Fino al XX secolo la fasciatura dei piedi ha deformato gli arti di milioni di bambine cinesi. Pare che nacque dagli ambienti imperiali del 900 d.C., corroborata dall’idea che piedi piccoli ed andatura ondeggiante fossero ”belli”.

Su una nota meno tragica, uomini e donne di diverse culture tenevano una o più unghie delle mani molto lunghe. Dimostravano così di essere tanto benestanti da poter fare a meno di lavorare.

C’inventiamo da sempre regole sociali contro natura pur di dimostrare il nostro status.
La follia continua ancora oggi: in certi ambienti è ancora obbligatoria un’etichetta ridicola e dannosa.

Fonte: Wikipedia
Cappio al collo d’ordinanza, vestito il più scomodo possibile, villa costosissima da mantenere e chihuahua raro e rompiballe. Per cosa? A cosa serve essere ricchi se poi ci si sottopone a queste torture per dimostrarlo?
Che cos’è la ricchezza?
Ho già parlato della formula per la ricchezza.
Il succo è che la ricchezza degli sciocchi si misura comparandosi alle altre persone, mentre dal punto di vista materiale nessuno è mai stato meglio di te e di me, oggi.
La mia auto è migliore di quella di Rockefeller. Prendo più aerei di lui. Mangio meglio di lui. Ho accesso a cure mediche migliori delle sue.
A differenza sua, però, le mie ricchezze sono simili a quelle di chi mi circonda.
Quando pensi “ricco” ti vengono in mente Briatore, Bezos o qualche altro magnate che ha più di te. La ricchezza è una questione di confronto, e per confrontarti devi mostrarla questa tua ricchezza, renderla evidente.
Devi dimostrare di essere ricco.
È un comportamento contagioso: anche chi non è ricco cerca di ostentare ciò che ha, anche se non può permetterselo.
Schiavi delle apparenze
Per tutta l’estate, nonostante fosse vietato a causa della siccità, il mio vicino ha annaffiato il giardino.
Ogni sera, canna dell’acqua in mano, annaffiava con cura ogni metro quadro.
Una volta ogni 10 giorni passa il tosaerba.
Le operazioni di taglio siepe sono state iniziate qualche giorno fa e si concluderanno tra un mese. Lunga, grossa e ben irrigata, quella siepe.
Il mio vicino non è ricco. Lavora tutto il giorno, torna alle 19:00 e poi suda due ore dietro al giardino, sclerando dietro al cane ed imprecando contro entità religiose.
Bello però, il giardino. Ne vale la pena, per vivere a contatto con la natura. È importante.
Certo non è che vivesse in mezzo al cemento: stiamo in un piccolo borgo montano, qui intorno è tutto verde. Oltre la sua siepe il prato è uguale al suo e due metri più in là parte un bosco di castagni. Aveva bisogno di un giardino da curare ed annaffiare?
Il motivo è, forse, quell’unico barbecue con gli amici di sempre che si terrà il 15 agosto.
Tra acqua, tempo perso, materiale e costo di acquisto, quel giardino gli costa qualche migliaio di € l’anno. Lo status sociale costa caro.
Mostrarsi ricchi ci impoverisce e ci fa diventare schiavi di quello che possediamo, senza godercelo davvero. Lavoriamo per apparire.
Sfuggire al tranello
Un oggetto lanciato ad una velocità sufficiente può sfuggire all’attrazione gravitazionale del pianeta e viaggiare all’infinito nello spazio.

L’oggetto da liberare siamo noi e le nostre finanze.
La spinta gravitazionale che ci ostacola è il fare confronti e cercare di acquisire status comprando e mantenendo sciocchezze.
La velocità da acquisire è la nostra competenza finanziaria, la conoscenza di noi stessi e di quello che ci rende felici.
Potrai così sfruttare le tue risorse per acquisire libertà e serenità invece di status.
Felice e rilassato batte ricco sfondato.
Approfondimenti
L’argomento delle finanze personali e la loro relazione con la felicità può essere ostico / tabù / noioso.
Il mio amico finanzacafona te lo renderà spassoso, mentre incassaforte ti mostrerà con chiarezza la strada da seguire per aumentare le tue risorse.
Infine, Vicki Robin darà un senso più profondo alle tue fatiche, così che tu possa rammaricarti per aver sprecato anche uno solo di quegli € intrisi del tuo sudore pur d’impressionare qualche mammifero glabro.
Copertina di David Baker.
Aggiungo 2 cose:
1) In questo Instagram è il male assoluto
2) Lo status symbol oltre a costare ti fa perdere il focus su quello che veramente vuoi o cerchi: non è meglio star 3 ore con se stessi a pensare a quello che vuoi nella vita piuttosto che a comprare un taglia unghie su Amazon?