Ah, quanto mi piace il fai da te! L’ebbrezza del creare invece di consumare. Eppure mi domando: sto facendo la cosa più sensata dal punto di vista economico?
Valutarlo dovrebbe essere semplice: se quello che spendo in materiale e strumenti (ammortizzato su più lavori) più il costo del mio tempo considerando la probabilità d’imprevisti e la fatica e piacere del lavoro è meno di quanto pagherei un professionista, più il costo del tempo per trovarlo e stargli dietro considerando la probabilità di danni da parte sua e contenziosi…
Oh, non è così semplice come sembrava!
Meglio, perché forse ho trovato uno strumento che ci aiuta ad analizzare questo genere di situazioni.
Circuiti elettrici
Rispolveriamo un poco di elettrotecnica.
Possiamo rappresentare un circuito elettrico che accende una lampadina col seguente schema:
Il circuito è alimentato con una tensione ‘V1’ e percorso dalla corrente ‘i’ che accende la lampada attraversandola.
R1 è una resistenza, che rappresenta ad esempio le perdite sul collegamento elettrico per effetto Joule: la corrente, passando, riscalda il filo e si perde energia. A dire il vero c’importa poco che cosa sia R1, basta sapere che è una resistenza e che fa perdere leggermente tensione al circuito a valle. V2, la tensione ai capi della lampada, sarà minore di V1 e quindi non tutta l’energia finisce per essere utilizzata in quello che noi vogliamo.
Possiamo dedurne che:
In ogni sistema ci sono delle “resistenze” che ci fanno perdere di efficacia.
Torniamo al fai da te e supponiamo di dover installare una mensola. Vogliamo spendere le nostre risorse nel modo più efficiente possibile, idealmente vorremmo chiamare un tizio delle mensole, dirgli quello che vogliamo ed avere tutto pronto entro un’ora spendendo poco.
Ecco i Tizi delle mensole! Ah no, forse questi sono quelli delle metanfetamine…
Ok, ma abbiamo detto che ci sono le resistenze!
- Il tizio è spesso irreperibile quindi dobbiamo perseguitarlo per fargli fare il lavoro.
- Dovremo descrivergli quello che vogliamo e c’è il rischio di fraintendimenti.
- Il tizio delle mensole deve pagare i contributi all’INPS e le tasse.
- Il tizio deve ottenere un buon profitto dalla sua attività, che tenga conto del rischio imprenditoriale, del costo di tutti i suoi strumenti e della sua formazione.
- Dovremo pagare il materiale per la mensola e la sua installazione.
Rappresentiamo il tutto con un bel circuito.
Benissimo, ora introduciamo un nuovo concetto, quello di cortocircuito.
Se prendiamo una forchetta di metallo e la infiliamo nella presa elettrica, creiamo un collegamento diretto, con una resistenza molto più bassa. Siccome la corrente elettrica è pigra furba, passerà dalla strada più facile, con minor resistenza, friggendoci.
Vedi gli approfondimenti per una spiegazione più accurata!
Se R2 è molto minore di R1, possiamo dire che abbiamo cortocircuitato il sistema, escludendo di fatto R1 e rimpiazzandola con R2.
Figo, adesso vediamo cosa succede introducendo il fai da te nel sistema.
Innanzitutto possiamo dire addio a tutte le resistenze legate al mondo imprenditoriale: non dobbiamo far guadagnare nessuno, né pagare le sue tasse. Non dobbiamo neanche spiegare nulla e sceglieremo da noi i compromessi che ci sembrano migliori.
Introdurremo invece delle nuove resistenze: il tempo per eseguire i lavori e gli strumenti che acquistiamo apposta per applicare la nostra mensola.
Il gioco vale la candela? Facciamo due conti, ho messo delle mensole da poco e sono fresco di prezzi del Brico.
Volevo delle belle mensole in legno massello per rimpiazzare il mega-mobile-TV del vecchio proprietario che ingombrava il salotto (anche noto come “stanza della tv”).
Mensole in legno massello danno un bel tono al nostro salotto minimalista tutto bianco.
“Amico, chi ti ha rubato i mobili?!”
Mensole del genere non è facile trovarle nei negozi di bricolage per cui avrei dovuto rivolgermi ad un falegname. Tra il costo del legname, la manodopera e le tasse avremmo speso sui 1500€. Avremmo anche dovuto aspettare settimane o mesi, visto quanto è congestionato il mercato di questi tempi, e correvamo un serio rischio di fraintendimenti su tinte e stili.
Diciamo che il costo totale, incluso i rischi, il tempo, l’installazione e le seccature, sarebbe stato 1800€.
Ora, io sono tirchio attento all’ambiente e quindi amo il riuso. Su subito.it abbiamo trovato un set di mensole artigianali che il proprietario non desiderava più. Piuttosto che buttarle le aveva messe in vendita ad un prezzo stracciato, ma siccome sempre meno maschietti sanno usare un trapano a percussione sono rimaste in garage per mesi. Stufo di averle intorno, me le ha lasciate per 100€ e sono fantastiche, proprio come le volevamo.
Aggiungendo i tasselli al Brico (10€) e quattro ore di gradevole lavoro (40€) abbiamo speso 150€ in totale.
Un bel cortocircuito, SBAM! Si, so che è un fulmine e che non c’entra niente, ma ti sfido a trovare una foto evocativa di un cortocircuito. Foto di Michał Mancewicz.
Implicazioni
Quando ci troviamo davanti ad un problema è utile cercare di capire dove stanno le resistenze e se possiamo “cortocircuitarle”.
A volte non è subito chiaro quali siano le resistenze. Tuttavia, seguire i soldi, ad esempio individuando le varie voci di costo, è un buon punto di partenza.
Cortocircuitando il sistema possiamo ottenere di più spendendo meno risorse. Di solito ciò avviene ogni volta che rimuoviamo un intermediario tra noi ed il nostro obiettivo.
C’è della sporcizia in strada? Possiamo chiamare il comune che lo segnalerà all’azienda responsabile che manderà un operatore che pulirà. Oppure possiamo pulire noi escludendo ogni intermediario.
Il mondo fa schifo? Possiamo fare campagna elettorale per un politico di cui ci fidiamo così che le persone lo votino e lui possa fare pressioni sulle istituzioni che cercheranno compromessi e nomineranno un gruppo di esperti che farà valutazioni che non verranno lette ed il politico scapperà col malloppo e ci saranno di nuovo elezioni e… Oppure possiamo lamentarci meno e trovare il bello che già abbiamo.
Attenzione alle pippe mentali sulla legalità delle cose e su chi dovrebbe esserne responsabile. Ricordiamoci del tatismo: a volte manchiamo delle occasioni solo perché ci aspettiamo che qualcun altro intervenga oppure perché temiamo delle punizioni che esistono solo nella nostra testa, come se fossimo ancora a scuola.
Cortocircuitare il sistema permette di evitare le tasse legalmente.
IRPEF, IVA ed INPS possono arrivare ad erodere oltre il 65% di quello che paghiamo ad un professionista. Di 100€ che paghiamo gliene rimangono in tasca 35€.
Questa la situazione quando incassiamo 100€ aggiuntivi alla massima aliquota fiscale, con imponibile > 50.000€ annui (non proprio stratosferico).
Col fai da te la pressione fiscale rimane solo sui materiali. Acquistandoli di seconda mano spesso non le paghiamo affatto.
Taac, tasse scomparse!
Con questa buona notizia ti saluto. Se hai esempi di cortocircuiti fuori dal comune scrivili nei commenti che mi fa sempre piacere aggiornare il repertorio.
Approfondimenti
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In questo articolo ho usato la metafora del cortocircuito in modo poco rigoroso ma spero efficace per trasmettere l’idea. Se t’interessa conoscere come funziona davvero un circuito elettrico puoi partire dall’ottima spiegazione delle resistenze in parallelo di YouMath.
Copertina di Anja van de Gronde.
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