7 abitudini che ti cambiano la vita
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Esistono abitudini che, giorno dopo giorno, cambiano la vita di una persona.

In questo articolo ti racconto quelle che hanno cambiato la vita a me. È un elenco personale, in evoluzione e non esaustivo. Spero possa esserti d’ispirazione.

Prima di cominciare

Ti ricordo che cambiare le proprie abitudini non è così difficile, se sai come farlo.

È una buona idea analizzare le abitudini che hai, prima di stravolgere tutto.

Servono solo carta, penna ed un poco di attenzione. Segna tutto quello che fai ed individua abitudini e routine consolidate. Ti torneranno utili per cambiare le cose col minor sforzo possibile.

Ed ora via alla lista.

1) Fare esercizio fisico tutti i giorni.

Anni fa avevo un serio problema di forma fisica: ero sovrappeso, debole ed avevo scarse energie.

Ecco una mia foto di allora:

Abitudini - omino Michelin ad un autodromoFoto di Ye Massa.

L’esercizio fisico mi ha aiutato a ritrovare benessere e confidenza; ho scambiato i chili di troppo con un buon impianto muscolare.

L’abitudine è la seguente:

Appena stacco dal “lavoro”, prima di fare la doccia, faccio almeno 5 minuti di attività fisica.

Quello che faccio più spesso è un allenamento HIIT (High Intensity Interval Training), un tipo di allenamento breve ma ad alta intensità. Il più delle volte faccio solo 15-20 minuti, in ogni caso cerco di non mancare mai a quei 5 minuti che mi sono imposto come minimo.

Nel corso degli anni ho variato molto il tipo di esercizio fisico, passando dalla corsa al sollevamento pesi fino a lunghe camminate in montagna. Ho scoperto che per me è importante poter variare, essere flessibile ed avere sia la possibilità di fare qualcosa di veloce a casa oppure qualcosa di più lungo fuori casa.

A volte approfitto di fare esercizio tramite lavori di fai da te. Con una bimba piccola ci si arrangia come si può pur di non mancare all’abitudine!

Come attrezzatura basta davvero poco: 5€ di tappetino, 50€ tra manubri, guanti e pesi (usati), 50€ di scarpe da tennis da sostituire ogni 2 anni circa. Volendo si può spendere 0€ e fare tutto a corpo libero, ad ognuno il suo.

2) Avere una routine alimentare monotona.

La storia della dieta varia, secondo me, è sopravvalutata. O meglio, strumentalizzata.

I nostri nonni sono venuti grandi a farina di mais per polenta e quelle 4 cose che riuscivano a coltivare, altro che i manicaretti che oggi passano per indispensabili.

I nostri nonni sarebbero quella generazione che oggi batte ogni record di longevità e salute e che alla nostra età erano in grado di menare 5 di noi millennials l’uno.

Come loro, mia moglie ed io abbiamo adottato una routine alimentare piuttosto monotona e stabile ormai da anni:

  • A colazione una fetta di torta ed una tazza di latte vegetale fatti in casa.
  • A cena brodo con pastina e grana oppure legumi e pomodori.
  • Pranzo libero. Tutto salutare tranne il dessert.
  • Ogni pasto è seguito da un’abbondante dose di frutta di stagione.

Prima che tu me lo chieda (e sei sempre il benvenuto, puoi chiedere quello che vuoi): siamo in perfetta salute, donatori AVIS controllati ogni 4 mesi circa.

Tutto qua. È molto meno faticoso rispetto a dover decidere ogni 3 ore cosa mangiare e preparare.

Era faticoso quasi quanto scegliere cosa guardare su Netflix… A proposito.

Abituarsi a non guardare la TV - vecchia televisione impolverataNelle nostre case dal 1954.
Foto di Rafael Arkenau.

3) Niente TV. Quasi niente social.

Sia TV che social sono molto costosi!

Nell’evitare la TV siamo ormai dei maestri, come dimostra lo spesso strato di polvere sullo schermo.

A dire il vero neanche abbiamo una TV, bensì un monitor con funzioni smart (così non paghiamo il canone RAI!).

L’accendiamo si e no una volta al mese. Navighiamo il menù, ci domandiamo cosa guardare e di solito entro 180 secondi siamo annoiati, la spegniamo ed andiamo a fare qualcosa di creativo.

Sta ancora lì in salotto soltanto perché abbiamo la speranza di far vedere qualche documentario di Kurzgesagt a nostra figlia, tra qualche anno… Ora che ci penso, non è che t’interessa una TV usata? Scusa, uno smart monitor.

Troviamo sgradevoli anche i social. Ci provo ad usarli ogni tanto per promuovere questo blog ma poi mi passa la voglia.

A proposito: se usi i social potresti condividere questo articolo!

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A questo punto ti starai domandando due cose, immagino.

Primo: come abbiamo fatto ad abbandonare la TV?

È stato un processo graduale. Siamo cresciuti con la televisione ed anche da adulti era sempre accesa ogni volta che eravamo a casa dal lavoro. Poi abbiamo cominciato a lavorare da remoto e quindi nel tempo libero sentivamo il bisogno di uscire un po’.

Pian piano l’uso è diventato più raro, l’abbiamo tenuta spenta durante i pasti ed infine, durante un periodo piuttosto impegnato non l’abbiamo accesa per due mesi. A quel punto stavamo facendo un trasloco e ci siamo chiesti: e se la vendessimo così da non doverla spostare?

Ecco fatto, abitudine interrotta. Anni dopo abbiamo acquistato questo monitor pensando che potesse tenerci compagnia nelle sere d’inverno. Sbagliavamo.

Seconda domanda: non vi manca? Cosa fate in alternativa?

No, non ci manca. Abbiamo sia TV che social, se vogliamo, ma proprio non c’interessa. Le abitudini hanno questa magia, diventano parte di chi sei e non senti la tentazione di tornare indietro. Non è un sacrificio!

Ad ogni modo abbiamo una nuova abitudine che ci tiene impegnati nelle sere d’inverno ed in ogni pausa di 20 minuti o più.

4) Leggere, leggere, leggere.

Soprattutto non-fiction.

Ci sono periodi più prolifici di altri, ma rimane un investimento importante ed un grande piacere. Ti mette in sintonia con l’autore in un modo unico ed i temi disponibili sono infiniti.

Non ti piace leggere? Puoi ascoltare audiolibri, è lo stesso, non affatichi gli occhi ed hai pure 30 giorni gratis. L’importante è fare un’attività che ti arricchisca, ti faccia riflettere e diventare migliore. L’impatto di un libro è formidabile e diventa più importante ad ogni libro aggiuntivo, poiché la tua mappa di conoscenza si amplia e nascono una marea di sinergie e relazioni tra i vari concetti.

E poi è un passatempo davvero economico, specie se ti appoggi ad una biblioteca. Oggi ti forniscono anche ebook. Davvero, non ci sono scuse.

Leggere per abitudine - Immagine libreria pubblica di StoccolmaLa mia libreria personale ha più di 100’000 volumi. Mi basta solo aspettare qualche giorno per la consegna.
Foto di Anna Hunko.

Com’è nata l’abitudine?

Mia madre diffondeva la voce che leggessi molto, quindi tutti mi regalavano libri. Non era vero, non leggevo molto, preferivo giocare a pallone.

Finché durante le medie mi sono fracassato la gamba destra. Sono rimasto in ospedale 15 giorni, di cui 13 sdraiato a letto perché si raddrizzassero le ossa prima di essere operato. Non c’era TV in camera ma c’era la biblioteca dell’ospedale. E chiunque venisse a farmi visita mi portava un cavolo di libro!

Quindi mi sono messo a leggere e l’ho trovato stimolante. Non ho più smesso.

5) Avere una routine prima di dormire.

Niente schermi, un buon libro, luce non troppo aggressiva, la compagnia della famiglia e tenere sempre gli stessi orari; questi gli ingredienti.

Ha migliorato notevolmente la qualità del nostro sonno.

La parte più difficile è stata staccarsi dai cellulari nel dopo cena, ma configurare screen time e mettere il dispositivo in ricarica fuori dalla nostra portata ha aiutato molto.

6) Analizzare la mia vita

Viviamo tutti, per gran parte del tempo, col pilota automatico inserito.

Frequentiamo le persone che abbiamo incontrato per caso lungo la via, compriamo quello che ci consiglia la pubblicità, scegliamo carriera e passioni a seconda del contesto sociale.

Non è un male usare questo pilota automatico, ma è necessario analizzare in modo lucido, di tanto in tanto, quello che facciamo e desideriamo. Ci aiuta ad essere più coerenti.

Io lo faccio con carta e penna, tutte le mattine, scrivendo una pagina intera. Quello che c’è dentro conta poco. A volte sono pensieri liberi e confusi, altre volte cerco di mettere nero su bianco le mie preoccupazioni o pianificare qualcosa d’importante. Mi aiuta a vedere con più chiarezza le cose.

Tenere un diario - foto agendaEcco che le vecchie agende della banca tornano utili!
Foto di JESHOOTS.COM.

7) Celebrare il bello.

Questa abitudine è un progetto in corso.

Mi sto abituando a celebrare il bello ogni volta che lo vedo, invece di concentrarmi solo sul brutto e lamentarmene, cosa che faccio fin troppo bene.

Se vedo qualcuno che fa un bel lavoro voglio dirgli grazie e fargli i complimenti.

Voglio apprezzare una bella giornata quando il meteo me la concede.

E celebrare quando qualcuno ottiene un bel risultato.

C’è troppa negatività in giro, o forse siamo noi a notarla troppo spesso. Voglio abituarmi a fare il contrario e notare le tante cose belle che mi circondano.

Tipo l’onore di sapere che leggi questi articoli!

Abituarsi a notare le cose belle - GrazieFoto di Priscilla Du Preez, intenzioni di SaltoMentale.

Conclusione

Spero che questa lista ti sia utile, almeno come ispirazione.

Non ci ho messo le mie (numerosissime) cattive abitudini, né quelle abitudini che non sono ancora riuscito ad instaurare, tipo la meditazione.

Come approfondimento ti consiglio l’articolo sul cambiare abitudini. Da lì potrai trovare altre risorse utili per capire come funzionano le abitudini. Se invece vuoi passare subito all’azione, potrebbe interessarti questa raccolta di templates per crearti il tuo Habit Tracker oppure Habituator, un habit tracker per iOS che ho progettato e sviluppato di persona col sudore della fronte.

? Quali sono le abitudini che ti hanno cambiato la vita? Scrivile nei commenti!

Copertina di <a href="https://unsplash.com/@aaronburden?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Aaron Burden</a>.

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