Quanto è importante risparmiare?

“Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato”, dice qualcuno.

Vero, ma c’è una sottigliezza che rischia di sfuggirci.

Partiamo da un presupposto: riceviamo soldi solo quando creiamo valore. È così per tantissime persone, chiunque campi esclusivamente dei frutti del proprio lavoro.

Pensa al fornaio, che crea valore producendo pane e lo vende ai suoi clienti. Oppure alla chirurga, che crea valore curando i pazienti dell’ospedale per cui lavora.

Quanto valore devono creare per produrre quel soldo risparmiato?

Dal valore creato al soldo guadagnato

Prendiamo 3 scenari comuni.

Una partita iva forfettaria con bassissime spese, ad esempio un copywriter che lavora online. Fatturato 30.000€.

Un dipendente con RAL (Reddito Annuo Lordo) di 40.000€, ad esempio una infermiera.

Un dipendente con 95.000€ di RAL, ad esempio una manager per una azienda di consulenza IT.

Quanto valore devono creare per intascare 100€ netti?

Un vero colabrodo. Vediamone i buchi.

IRPEF
Ossia l’imposta sui redditi delle persone fisiche. Per un forfettario è del 15%, mentre per un contribuente con reddito imponibile oltre i 50.000€ vale il 43%.

Qui prendiamo l’aliquota marginale perché stiamo considerando il valore da creare per incassare 100€ aggiuntivi.

Contributi ed assicurazione
I vari INPS, INAIL e compagnia. Ho considerato tutti iscritti ad una gestione INPS da circa il 25%. I numeri possono variare a seconda degli ordini professionali o delle casse previdenziali.

Costi aziendali
Quelli del forfettario son chiari: PC, connessione internet, corsi e poco altro.

Per un dipendente la cosa si complica. Sono costi associati al suo lavoro le attrezzature che usa, le trasferte che deve fare, il reparto contabilità che ne prepara le buste paga ed il riscaldamento degli uffici.

Ogni azienda è a se, ho buttato dentro un 40% e via.

Profitto aziendale
Sai perché ci sono dipendenti in una azienda? Perché producono un profitto per l’azienda stessa. Non si produce un profitto, neanche potenziale? E allora niente dipendenti, tutti a casa.

Anche qui ogni azienda fa a se, è possibile stimare questo numero dagli utili operativi che dichiara in proporzione al fatturato.

Altri costi del cliente
Affinché ci sia un guadagno per l’azienda, qualcuno deve pagarla.

Ma che bravo, che deduzione incredibile!

Quel che volevo dire è che ci sono dei costi accessori nel pagarla, come minimo l’IVA al 22% da versare all’erario. Il valore creato deve giustificare anche questa voce di costo.

Bene, abbiamo visto quanto valore è necessario creare per incassare 100€ netti. Proviamo ora a ribaltare la questione.

Quanto incassiamo, netto, per 100€ di valore creato?

Ogni 100€ di valore portano in tasca 57€ al forfettario, 18€ al dipendente e 14€ alla manager.

Quindi, veniamo al dunque.

Quanto è importante risparmiare?

Paradossalmente, è tanto più importante risparmiare quanto più si guadagna. Per ogni euro di valore che creiamo, una parte via via più corposa si perde per strada. Tanto più corposa quanto più guadagniamo.

Nel caso “ottimo”, 1€ risparmiato vale 1,74€ di valore creato.
In quello medio 5,42€.
Nel caso “pessimo” 7,14€.
Potrebbe anche essere molto di più.

Ma aspetta prima di saltare a conclusioni affrettate.

Il valore che crei potrebbe essere molto maggiore da dipendente che da forfettario, dovresti verificare cosa ti conviene di più: collaborare e prendere una percentuale inferiore di una torta più grande oppure andare in solitaria e prendere una percentuale maggiore di una torta più piccola?

Anche creare meno valore pur di tenerne una percentuale maggiore potrebbe non aver senso. Dipende da quanto sforzo ti costa creare una unità di valore aggiuntiva. Se ti pesa tanto lavorare e non vuoi più farlo è un conto, se invece ti risulta piacevole è un altro.

L’unica conclusione che vale in modo universale è questa: tieni da conto i soldi che hai in tasca, poiché molti altri li hai dovuti lasciare per strada. Rispettali ed usali per ottenere quanta più felicità possibile.

Il resto risparmialo, senza fatica.

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